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Non ho mai sentito di dover difendere la donna dalle ingiustizie della società in cui viviamo.

Poi qualcosa è cambiato. E’ cambiato nel momento in cui mio marito ed io abbiamo attraversato un momento di crisi nella coppia.

Ecco che tutto era diverso, incominciavo a capire ciò che alcune donne sostenevano con veemenza…

Ma cosa, quelle donne, cercavano di esprimere, al di là della richiesta di parità, di rispetto, di pari opportunità, mi sono chiesta.
Ed esplorando la mia esperienza, ho compreso.

Mio marito ed io non eravamo più l’uno con l’altro, ma uno contro l’altro.

A turno abbiamo cercato di prevaricarci e di abbassare l’altro per la necessità di innalzare noi stessi, nel dolore.
A turno abbiamo sminuito, deprivato, distrutto l’intimità tra di noi, fino a erigere un muro di separazione così alto,
da non poter più sentire e contattare l’uno l’ESSERE dell’altro, ma soltanto la propria armatura di difesa.
Ci siamo accontentati di guardare alla superficie, dimenticandoci che di fronte a noi esisteva un ESSERE profondo ed articolato,
in continua trasformazione, con emozioni, ferite, ombre e luci a illuminarlo, e che esplorarne le infinite sfaccettature
potesse essere una delle più affascinanti avventure della nostra vita!

Non c’è bisogno di combattere per i diritti di essere donna, se non sono io stessa a creare per prima quella separazione
tra l’uomo e il mio essere donna.
La separazione tra uomo e donna avviene nel momento stesso in cui mi pongo in maniera disequilibrata con lui,
sia che io mi ponga in alto, sia che io mi ponga in basso. Avviene quando, anziché vivere CON, io mi metto a
CONfronto.

L’unica cosa che io posso fare, se voglio portare l’equilibrio nella mia vita e nelle mie relazioni, con l’uomo,
è ESSERE DONNA.

L’articolo di Clinton Callahan che ho tradotto a un certo punto dice: “girati energeticamente e guarda di nuovo alla fonte dell’archetipo femminile. Sei già stata collegata a Lei. Lei è lì dietro di te. Lei è sempre stata lì. Pausa. Osserva (con gli occhi chiusi, se vuoi) la sorgente femminile finché non sarai satura dell’esperienza diretta della sua Chiarezza e Potere. L’esperienza diretta inonda e nutre le tue cellule. Lascia che ti validi completamente. Potrà mai abbandonarti questa fonte autorizzante dell’archetipo femminile? (No.)

Nota che il principio archetipico maschile del tenere lo spazio non può NON essere lì. E’ sempre stato lì. La conservazione dello spazio come principio non può scomparire o l’universo collasserebbe. Il nulla che custodisce lo spazio dell’archetipo maschile è il luogo in cui esiste il tutto che arricchisce lo spazio dell’archetipo femminile. Puoi radicalmente contare sul riconoscimento e sull’apprezzamento da parte dell’archetipo maschile anche se non c’è un effettivo uomo in giro a metterlo in atto per te. Ogni volta che cammini da qualche parte, cammina in uno spazio che è già tenuto per te come un santuario da questa forza archetipica della natura. Non interagire con nessuno a meno che tu non sia in questo spazio.” (Leggi interamente la SPARK 185)

Riportare te stessa nello spazio di equilibrio, nello spazio dell’ESSERE, ti permette di ESSERE CON.
Ti permette di esprimere le tue piene potenzialità di donna.

Questo è il mi augurio per te, oggi e per tutti i giorni della tua vita:
che tu possa ESSERE DONNA.